- 27 Luglio, 2016
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- Denti cariati nei bambini: cosa fare

Le caratteristiche della carie nei bambini e l’importanza delle cure
La carie dei denti da latte rappresenta l’infezione dentale più diffusa tra i bambini. La patologia si sviluppa lentamente portando alla progressiva distruzione del dente. Oltre a provocare forte dolore, la carie non curata può condurre alla caduta prematura dei denti decidui favorendo uno scorretto allineamento. L’otturazione è quindi importante anche per i denti da latte, come per quelli permanenti. Nonostante una generale riduzione dell’incidenza dei casi di carie clinicamente diagnosticabile, dovuta alla prevenzione, la patologia resta quella più frequente tra i bambini. Il fatto che i denti da latte siano destinati a cadere non rende affatto la carie un fenomeno meno grave che nell’adulto. È perciò importante sapere cosa fare per curare ed evitare l’insorgere di questo disturbo. Si rivelano fondamentali la corretta igiene orale, un’attenta alimentazione e periodiche visite di controllo dal dentista.
Le cause dei denti cariati dei bambini
È ormai da tempo dimostrato scientificamente che la causa principale della carie è il contatto prolungato degli zuccheri sui denti. Attraverso il biberon i bimbi più piccoli consumano grandi quantità di succhi di frutta, tisane dolci e latte zuccherato. I bambini più grandi mangiano varie volte al giorno cibi dolci solidi, come le merendine, il cioccolato e le caramelle, e bevande ricche di zuccheri. I batteri presenti nel cavo orale, tra cui lo Streptococcus mutans è il più noto, fanno parte della placca che aderisce alla superficie dei denti e si nutrono del glucosio contenuto negli alimenti e nelle bevande dolci, producendo come prodotto di scarto l’acido lattico. È proprio questa sostanza che corrode lo smalto dentale, quindi la dentina ed infine la polpa. Nei bambini lo sviluppo della carie procede con una velocità più elevata rispetto agli adulti. Ciò è dovuto alle ridotte dimensioni dei denti da latte ed alla minore mineralizzazione dello smalto che può essere intaccato più facilmente dall’acido. Tra gli altri fattori che favoriscono la carie c’è la carenza di fluoro. Molti pediatri e dentisti consigliano infatti l’integrazione dell’alimentazione dei bambini con questo importante elemento. Le dosi giuste della supplementazione devono sempre essere prescritte dal medico evitando di prendere iniziative perché l’eccesso di fluoro può causare la fluorosi, sebbene sia rara, la patologia che modifica il colore dei denti e ne danneggia la salute. Inoltre il fatto che i bambini piccoli non siano in grado di spazzolare i propri denti da soli può portare ad una scarsa igiene orale e predisporre quindi alla carie (è meglio lo spazzolino da denti manuale o elettrico per i bambini?)
La prevenzione delle carie dei denti da latte e gli errori alimentari
La prevenzione della patologia comincia con un’adeguata igiene dentale. Occorrono circa 20 minuti da quando gli zuccheri sono entrati nella bocca fino al momento in cui comincia ad essere prodotto l’acido lattico dai batteri. Perciò è importante utilizzare spazzolino e dentifricio entro questo lasso di tempo. Se il bambino è abbastanza grande, gli si deve insegnare come farlo, altrimenti saranno i genitori ad occuparsene. Dal punto di vista dell’alimentazione bisogna evitare cattive abitudini come mettere del miele o dello zucchero sul succhiotto per conciliare il sonno del neonato. In questo caso il rischio di carie diventa molto alto. Questa pratica, come anche fargli bere liquidi eccessivamente zuccherati, rende il piccolo dipendente dal sapore dolce e lo porterà a non poterne più fare a meno ed a chiedere il succhiotto dolcificato anche quando sarà cresciuto e saranno spuntati i denti. I bambini più grandi dovranno mangiare cibi sani come frutta, verdura, carne e pesce, latte e yogurt, riso e pasta e, naturalmente, consumare pochi dolci e lavare sempre i denti dopo ogni pasto. È fondamentale educare i bambini fin da piccolissimi ad un corretto stile di vita alimentare ed igienico, essenziale per la salute dei denti da latte e di quelli permanenti. A partire dai 3 anni il bimbo può essere portato dal dentista per la sua prima visita.
La corretta igiene orale
I denti del bambino, come d’altronde quelli dell’adulto, devono essere puliti non solo sulle superfici visibili ma anche negli spazi interdentali, particolarmente soggetti alla carie. L’igiene orale deve essere curata quotidianamente, in particolare la sera prima di andare a letto. Lo sfregamento con le setole dello spazzolino asporta i residui di cibo e la placca batterica. I genitori devono essere i primi ad effettuare una corretta igiene dentale, dando l’esempio al piccolo, il quale apprenderà per imitazione. A partire dai 6 mesi di vita i dentini del bimbo devono essere puliti con una garza umida o con un minuscolo spazzolino. In seguito il bambino imparerà a lavarsi i denti da solo, con spazzolino manuale o elettrico, che rimuove meglio la placca e che spesso i piccoli trovano divertente. Con lo spazzolino manuale occorre effettuare movimenti corti e circolari, spostandosi da un dente all’altro, per un totale di 2 o anche 3 minuti. Oltre alla sera, un altro momento assai importante per spazzolare i denti è al mattino, sebbene sia consigliabile lavarli anche dopo pranzo.
L’estrazione e la sigillatura preventiva
Quando la carie ha già colpito i denti il medico dentista attuerà la terapia più adatta. Come già accennato, i denti da latte devono essere conservati fino alla loro fisiologica caduta, evitando che questa avvenga in anticipo provocando denti storti o addirittura una malocclusione futura. Generalmente l’otturazione risolve il problema mantenendo la piena funzionalità dei denti ed eliminando la sofferenza nel piccolo paziente. Se però l’infezione non è superficiale ma ha raggiunto la polpa, oltre alla dentina, potrebbe rivelarsi necessaria l’estrazione del dentino. In questo caso il bambino viene tenuto in sedazione cosciente con protossido di azoto, noto anche come “gas esilarante”, ed ossigeno. Questa tecnica è particolarmente adatta all’odontoiatria pediatrica. Il piccolo mantiene i propri riflessi ma resta ben rilassato e tranquillo, senza sentire alcun dolore né avvertire paura. L’intervento è molto rapido e privo di rischi.
La terapia conservativa, sempre preferibile, è attuata dal dentista tutte le volte che è possibile. Un valido metodo di prevenzione della carie è la sigillatura dei solchi sulle superfici masticatorie dei denti. La tecnica prevede l’applicazione di una resina, materiale plastico fluido che viene poi reso solido con una particolare luce. La procedura si effettua tra i 5 e i 7 anni d’età del bambino, quando cioè sono erotti i primi molari da adulto. L’operazione si ripeterà verso i 12 anni, quando nel bambino si verificherà l’eruzione dei secondi molari permanenti. La metodica non è invasiva e non necessita di anestesia. La sigillatura dei molari è consigliata nei bambini predisposti alla carie o che hanno superfici masticanti con fessure profonde e quindi difficili da pulire.
L’otturazione e la devitalizzazione dei denti da latte
Quando la carie si è già manifestata il medico procederà alla delicata asportazione della parte danneggiata con il trapano per poi riempire la cavità con il materiale plastico. Si distinguono tre tipologie di carie:
- Fissurale, che riguarda la superficie masticatoria,
- Approssimale, che si verifica negli spazi interdentali
- Carie delle superfici lisce, le pareti frontali e posteriori dei denti.
Le otturazioni sono durevoli nel tempo ed invisibili, perché dello stesso colore dei denti. Il dentista impiega tre tipi di materiale, secondo i casi. Il composito è un materiale molto resistente, usato anche per i denti permanenti. Il compomero è adatto per le otturazioni di piccole carie, perché meno resistente del precedente. Il cemento vetroionomerico è facile da lavorare ma ha una minore durata rispetto agli altri due materiali. Per questo è utilizzato per otturazioni provvisorie o su dentini che cadranno entro breve tempo. Quando la carie è penetrata fino alla polpa, dove è presente il nervo, una condizione che causa molto dolore, per evitare di estrarre il dente si può ricorrere alla devitalizzazione, o canalizzazione. La procedura rimuove parzialmente o, se necessario, completamente la polpa malata. Ciò indebolisce il dente ma lo mantiene in posizione finché non arriverà il momento di cadere e lasciare spazio a quello permanente, pronto per erompere. La perdita prematura del dentino porterebbe allo spostamento di quelli contigui e a mancanza di spazio per quelli da adulto, con possibili malposizioni e bisogno di correzione con apparecchi ortodontici. Per questi motivi, nei casi in cui è stato necessario estrarre il dente, vengono applicati i mantenitori di spazio, fissi o mobili, i quali, come è evidente dal nome, conservano la posizione che servirà al dente permanente.