Ustioni: cosa fare e non fare | Studio Dentistico Dott. Claudio Bruni
  • Ustioni: cosa fare e cosa non fare?

In relazione alla causa, le ustioni sono distinte in:

  • Ustioni da calore: fiamme, liquidi, oggetti.
  • Ustioni da sostanze chimiche: acidi o basi forti.
  • Ustioni da elettricità: calore generato dalla corrente elettrica.
  • Ustioni da agenti radianti: sole o qualsiasi altra sorgente, come le lampade abbronzanti.

La severità dell’ustione si misura in gradi:

Primo grado: interessano lo strato più superficiale della cute, chiamato epidermide. Si manifestano con un lieve arrossamento, associato a tumefazione, dolore e bruciore locale.

Secondo grado: la lesione è più profonda, interessa il derma (il secondo dei tre strati della cute) ed è accompagnato dalla presenza di vescicole ripiene di un liquido chiaro. Caratteristico è l’intenso dolore.

Terzo grado: sono le ustioni più gravi, interessano gli strati più profondi della pelle: può interessare il tessuto adiposo, muscolare e arrivare, nei casi più gravi, alle ossa. Quando l’ustione è causata da fiamma o da oggetti roventi, la pelle si presenta coperta da croste secche e nere; se causata da liquidi bollenti, la cute si presenta molliccia e biancastra.

Ovviamente, la gravità di una ustione è dipendente non solo dalla profondità, ma anche dalla sua estensione. Questa si valuta con la cosiddetta “regola del nove”, dove ad ogni zona del corpo viene data una percentuale e la situazione sarà tanto più grave quanto più il numero sarà alto.

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Cura e Primo Soccorso

  • Se gli abiti dell’infortunato stanno bruciando, bisogna evitare che corra, perché la fuga alimenta le fiamme; bisogna invece soffocare le fiamme coprendole con una coperta, iniziando dalla testa.
  • Togliere i vestiti il prima possibile evitando, sopratutto nel caso sino imbevuti di liquidi bollenti, di togliere gli indumenti a contatto con la cute ustionata perché si rischierebbe di danneggiare ancora di più l’epidermide.
  • Rimuovere anelli ed altri oggetti metallici dalla cute.
  • Le vescicole non vanno mai bucate, perché rappresentano una barriera sterile. Se vengono rotte l’epidermide sottostante può infettarsi.
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  • Immergere la zona in acqua fredda per almeno 10 minuti, perché la cute si raffredda con lentezza, mentre l’azione ustionante continua ad agire. Nel caso di ustioni più estese, ricoprire la zona, se possibile, con garze specifiche per le  ustioni, che contengono sostanze che non si incollano alla pelle. Ma mai utilizzare pomate o altri prodotti domestici in caso di ustioni estese e profonde. Solo in caso di piccole ustioni di primo grado possono essere utilizzate le pomate specifiche che si acquistano in farmacia.
  • Se è bene bagnare la zona con acqua corrente, è invece sbagliato utilizzare ghiaccio o acqua eccessivamente fredda, per evitare l’ipotermia, cioè il raffreddamento del corpo, che si evidenzia con tremori e labbra bluastre, molto frequente nei bambini. Quindi, appena raffreddata la zona, il paziente va tenuto caldo con una coperta.
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